L'Elefante di Campana
L'elefante di campana e il sito dell'Incavallicata - Le sue rocce e le sue grotte, scolpite sicuramente più a scopo sacrale sono diventate una meta del turismo culturale. Probabilmente nessuno dei monumenti storici di Campana offre tanto materiale per gli appassionati e i ricercatori di storia quanto la roccia dell'Elefante di Campana e il sito chiamato "Incavallicata".
Non è semplice ricostruire la storia della scolpitura di queste rocce, ma è stata già effettuata un'indagine analitica da Domenico Canino che le colloca in epoca megalitica, mentre Carmine Petrungaro le attribuisce a Pirro, che sbarco con i suoi elefanti in Calabria, nel 281 a. C. A provare la teoria vi sono dei reperti archeologici, delle monete rinvenute negli anni 30 ed esposti oggi al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
L'incavallicata è ancora avvolta nel mistero e noi Campanesi abbiamo sentito parlare delle rocce fin dalla nostra infanzia. Le toccavamo con le nostre mani, al ritorno dalla campagna e, qualche coppia di sposi ha scattato delle foto per il proprio album matrimoniale. I nostri nonni ci raccontavano storie di briganti e tesori nascosti o si limitavano semplicemente a dire che furono gli "Antichi" a scolpirle, per cercare riparo dalle intemperie.
L'elefante di campana e il sito dell'Incavallicata - Le sue rocce e le sue grotte, scolpite sicuramente più a scopo sacrale sono diventate una meta del turismo culturale. Probabilmente nessuno dei monumenti storici di Campana offre tanto materiale per gli appassionati e i ricercatori di storia quanto la roccia dell'Elefante di Campana e il sito chiamato "Incavallicata".
Non è semplice ricostruire la storia della scolpitura di queste rocce, ma è stata già effettuata un'indagine analitica da Domenico Canino che le colloca in epoca megalitica, mentre Carmine Petrungaro le attribuisce a Pirro, che sbarco con i suoi elefanti in Calabria, nel 281 a. C. A provare la teoria vi sono dei reperti archeologici, delle monete rinvenute negli anni 30 ed esposti oggi al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
L'incavallicata è ancora avvolta nel mistero e noi Campanesi abbiamo sentito parlare delle rocce fin dalla nostra infanzia. Le toccavamo con le nostre mani, al ritorno dalla campagna e, qualche coppia di sposi ha scattato delle foto per il proprio album matrimoniale. I nostri nonni ci raccontavano storie di briganti e tesori nascosti o si limitavano semplicemente a dire che furono gli "Antichi" a scolpirle, per cercare riparo dalle intemperie.
