GERACE
Il suo nome deriva dal greco Ierax, sparviero. La leggenda narra infatti che gli abitanti della costa, in fuga dalle razzie ad opera dei saraceni nel 915, siano stati guidati da uno sparviero verso i monti che dominano la zona di Locri fino al luogo in cui fondarono Gerace. Anche sullo stemma comunale infatti è rappresentato uno sparviero. In realtà sembra che le sue grotte fossero abitate sin dal neolitico.
Nel X secolo la cittadina divenne una roccaforte bizantina, con il nome di Santa Ciriaca, e fu tanto fortificata che resistette ai numerosi attacchi degli arabi. Durante la dominazione normanna, Gerace divenne un principato, e vide sorgere, nella zona più alta della città, uno splendido castello.
Tra le numerose chiese presenti nella cittadina (nel XVIII secolo se ne contavano oltre sessanta) la più preziosa ed importante è quella di San Francesco, risalente al XIII secolo, al cui interno è situato un fastosissimo altare barocco riccamente intarsiato con marmi riproducenti suggestive immagini policrome. Di notevole importanza sono anche la chiesetta di San Giovannello (X secolo) e la chiesa di Santa Maria del Mastro, a croce greca.
La cattedrale fu consacrata nel 1045 e rifatta poi in epoca Sveva. Presenta una parte absidale molto alta con più absidi cilindriche e archi. All'interno l'edificio ha tre navate, separate fra di loro da file di 13 colonne provenienti, secondo gli studiosi, dai templi delle rovine di Locri antica. Dall'abside centrale si può scendere ed entrare nella cripta. È possibile inoltre visitare la prigione dei cinque martiri di Gerace.